
Tempo vuoto. Tempo libero. Tempo occupato. La vacanza fa bene alla creatività?
Tempo vuoto. Tempo libero. Tempo occupato. La vacanza fa bene alla creatività?
La vacanza è il periodo del tempo vuoto e del tempo libero. Un’occasione unica per costruire momenti importanti di ricarica, anche creativa, un periodo di tempo che offre una notevole quantità di minuti disponibili dei quali, potenzialmente, possiamo disporre senza i soliti vincoli.
Quasi sempre, la nostra giornata standard è strapiena di ogni tipo d’informazione e notizia che riceviamo attraverso ogni tipo di medium a noi congeniale, in pratica occupiamo ogni minuto dosponibile per imbottire il nostro cervello di dati, molto spesso inutili, poco durevoli e importanti, senza riuscire ad avere spazi freschi nei quali permettere alla creatività e all’immaginazione di costruire e sviluppare scenari innovativi. La nostra creatività pesca in acque stagnanti.
C’è differenza tra tempo vuoto, libero e occupato? Sì e tanta. Nel libro “Il tempo dei giovani” di A. Cavalli, l’autore ci offre una spiegazione chiara sulla diversità dei termini e del loro significato. Il tema, in generale, è stato ed è oggetto di ampia discussione e interpretazione: pensiamo solo al fatto che “tempo vuoto” può essere visto come tempo “buttato via”, in quanto non riempito adeguatamente e quasi come spazio ricavato dal tempo libero e interpretato quindi negativamente oppure, ed è il nostro caso, pensato come spazio infinitamente libero, disponibile e perciò teatro ideale per lo sviluppo dell’immaginazione e della creatività.
Possiamo, infatti, in una delle tante possibili ipotesi, pensare al tempo libero come spazio ricavato dagli spazi rimanenti rispetto al tempo occupato, (ci troviamo qui nella tipica visione del mondo industriale), ma pronto a essere a sua volta riempito con azioni di vario genere, mentre il tempo vuoto, lo possiamo porre in uno stato di sospensione e considerare uno spazio dove “tutto può accadere”.
L’imperdibile valore dell’”otium”. Noia, curiosità per il non conosciuto, desiderio di sperimentazione, libero pensiero, realizzazione di attività non produttive: nel tempo vuoto c’è spazio per tutto questo e molto di più. C’è posto per l’otium che non va inteso come tempo per il divertimento o il non fare, bensì per “l’incontro dell’uomo con la verità dell’essere” come è ben approfondito nel libro “Un nuovo umanesimo fedele all’uomo e a Dio: Saggi sulla persona” di Vito Serritella
A cosa serve il tempo vuoto? La risposta giusta è: a nulla. Il tempo vuoto va pensato senza aspettative. Se già dovessimo immaginare di ottenere un vantaggio da questo spazio, lo occuperemmo nel peggiore dei modi. Il tempo vuoto non comprende il dare e non ha avere: è vuoto e basta. Godere di tempo vuoto è un regalo, una medicina, un elisir di lunga vita. E’ un allenamento intenso e profondo, che può cambiare il nostro modo di pensare e farci avere intuizioni impensate. E’ puro spazio creativo.
Il tempo vuoto fa paura? Si. Quasi a tutti. Soprattutto quando lo si sperimenta le prime volte. Senso di colpa generato dal fatto di non produrre, panico da inattività, sensazione di inutilità, percezione dell’assenza di connettività e relazione, incapacità di concentrazione nella contemplazione interna ed esterna a noi e malessere a questa direttamente collegato, percezione della vertigine, senso di smarrimento, percezione dilatata dello scorrere di un tempo senza riferimenti di misura, ecc. La lista dei problemi che il tempo vuoto può causare è lunga. Eppure “avere tempo vuoto” rappresenta davvero la chiave che può aprire cassetti ricchi di piacevoli, creative sorprese. Il tempo vuoto è palestra e laboratorio della creatività.
Di quale creatività stiamo parlando? Tra i tanti modi di intendere la creatività, quello teorizzato da Henri Poincaré (1854/1912), matematico, fisico, astronomo e filosofo della scienza, resta un punto di riferimento importante, semplice e chiaro. Poincaré disse “Un risultato nuovo ha valore, se ne ha, nel caso in cui stabilendo un legame tra elementi noti da tempo, ma fino ad allora sparsi e in apparenza estranei gli uni agli altri, mette ordine, immediatamente, là dove sembrava regnare il disordine…” e ancora “Inventare consiste proprio nel non costruire le combinazioni inutili e nel costruire unicamente quelle utili, che sono un’esigua minoranza. Inventare è discernere, è scegliere […] fra tutte le combinazioni che si potranno scegliere, le più feconde saranno quelle formate da elementi tratti da settori molto distanti.” (Jules Henri Poincaré – Scienza e metodo – Einaudi, 1997 – a cura di Claudio Bartocci).
Un percorso, quello indicato da Poincaré, che presuppone un lavoro cosciente e approfondito, effettuato in precedenza, che va unito a una sensibilità pazientemente affinata che solo poche menti riescono a mettere a punto. Le migliori menti creative.
Creativi si nasce e per diventare bravi ci si allena. La vacanza è una possibilità in più per poter beneficiare del tempo vuoto e creare quei lampeggiamenti o illuminazioni che uno spirito creativo, ben allenato, potrà distillare nel migliore dei modi. Creativi si nasce, forse è vero, ma bravi creativi si diventa con un continuo lavoro di costruzione della sensibilità alla bellezza, alla conoscenza del nuovo, alla possibilità di collegare e scartare, di scegliere tra mille opportunità e possibilità la combinazione vincente che rende differente, in qualche strano e fino ad allora sconosciuto modo, la visione del mondo o di una parte di esso.
Quindi che fare per conquistarsi del tempo vuoto? Ognuno di noi conosce il proprio stile di vita, le proprie ansie, paure, ambizioni. Forse. Ognuno di noi è anche prigioniero di abitudini cristallizzate che inibiscono una visione diversa dell’occupazione del tempo. Ecco quindi un elenco, tra i mille possibili che si potrebbero produrre, che possiamo tenere a mente per allenarci a “fare spazio” e sperimentare, gradatamente, l’esperienza del vivere il tempo vuoto con consapevolezza.
Capsulae. Allenamento preliminare alla fruizione del tempo vuoto.
- Spezza le abitudini. Cambia itinerario a piedi, vedrai posti nuovi. Prova a usare la bici e non l’auto, rallenterai il tuo percorso e avrai davanti agli occhi nuovi scenari. Fai colazione, pranzo o cena a un orario insolito per te, percepirai il cibo e il tuo corpo in un modo differente. Acquista un libro d’impulso, potrai scoprire un nuovo autore.
- Approfitta delle attese. La giornata è piena di tempi di attesa. Invece di riempire questi spazi con lo smartphone per controllare i post sui social, approfittane per osservare il mondo e le persone intorno a te. Scambia due parole con il tuo vicino, entra un po’ nel suo mondo. Osserva, osserva, osserva.
- Educa i tuoi occhi alla bellezza. Se la mente è aperta, la bellezza si manifesta da sola: arte, musica, natura. Ogni giorno è pieno di bellezza ignorata.
- Abitua le tue orecchie ad ascoltare i paesaggi sonori. Il paesaggio sonoro è composto da diversi elementi, come le toniche (keynote sounds), i segnali (sound signals) e le impronte sonore (soundmarks). Un ascolto attento ti porterà a una percezione più profonda e sottile dell’universo che ti circonda.
- Allenati a riconoscere i profumi. Chiudi gli occhi e concentrati. Le sensazioni odorose arrivano direttamente al nostro cervello e lo stimolano; ecco perché gli odori riescono a evocare in noi luoghi e persone. Con la pratica si migliora e si possono esplorare nuovi territori creativi.
Capsulae. Breve guida di predisposizione alla conquista del tempo vuoto
- Fai spazio e trova il tempo. In ogni modo e a ogni costo. All’inizio ti sembrerà difficile, poi ti renderai conto, da solo, che lo sforzo sarà stato ampiamente ripagato. Per godere del tempo vuoto è necessario allontanare da noi la tecnologia di tutti i tipi, almeno per un po’. Gli esempi sarebbero superflui, ma resta inteso che non si può ottenere del tempo vuoto se la nostra mente non vede l’ora di rientrare nel tempo libero od occupato. Se sarai irreperibile per 2 ore, non succederà nulla.
- Non avere aspettative. Immaginare un premio per avere vissuto due ore di tempo vuoto è il peggiore degli inizi. Non succederà nulla. Almeno apparentemente.
- Ricerca il tempo vuoto con costanza. La prima volta non sentirai nulla. Certo. Anche la seconda e la terza. Nessun premio. Non ci sono effetti speciali, non si ragiona a frame per secondo, non esiste ritmo serrato, le endorfine girano più lentamente. Se le cose buone e la creatività verrà, lo farà e basta.
- Lascia scorrere. La creatività ha bisogno di preparazione, studio preventivo, approfondimenti importanti e poi di libertà. Mettere ordine tra le combinazioni utili e scartare quelle inutili è ciò che la tua mente produrrà se sarà ben allenata.
- Vivi semplicemente. Non cercare tecniche, metodi, non iniziare un percorso di studio sul tempo vuoto. Complicheresti solo la tua esistenza riempiendola di nuove informazioni. Il vaso sarebbe nuovamente pieno. Rendi semplice la tua vita. Siediti e guarda, ascolta, assapora. Chiudi gli occhi e pensa. Contempla. Le cose accadono. Ricava più tempo che puoi per conoscere te e i tuoi pensieri. Non sarà mai abbastanza.
- Attiva la mente creativa. Non limitare un’idea sul nascere. Lascia che fluttui, ondeggi, falla espandere e cadere. Collega. Tira i fili invisibili. Tieni nota, segna la traccia. Non tutto deve essere utile subito. Utilità e pertinenza della creatività potranno venire dopo. Se un’idea è buona, lo sarà ancor di più il giorno dopo e si espanderà da sola.