Facebook e gli algoritmi: ti leggo, non ti leggo

di Bruno Baratti

Quando si parla di Facebook capita spesso di sentire opinioni e pareri centrati sull’uso indiscriminato del social, sul tempo esagerato che gli utenti dedicano alla sua consultazione, ai contenuti censurati o da censurare, agli amici invadenti e a quelli che ti hanno tolto l’amicizia o che ti salutano in rete e poi non ti considerano per strada. Insomma, il consueto armamentario pro e contro il social del Sig. Zuckerberg che, dal lontano 2004, cresce costantemente e in quasi tutto il mondo.

 

E’ raro invece che qualcuno si chieda come e con quali regole vengano inoltrati i post pubblicati e ricevuti quelli che entrano nel nostro newsfeed (ovvero il flusso di notizie che troviamo nella home del social). La newsfeed è un po’ il cuore delle informazioni e del flusso che ci viene proposto a ogni collegamento con un rapporto del 40% circa di permanenza rispetto al totale di una sessione.

 

Diciamo anzitutto che le regole ci sono eccome. Quindi eliminiamo da subito l’idea che quando postiamo un messaggio, tutti i nostri amici ne vengano a conoscenza. Perché ciò non accade? Qui il discorso si farebbe molto tecnico, ma siccome questo è un blog di marketing e comunicazione e non di informatica, cercheremo di trovare una sintesi che ci permetta, in poche parole, di comprendere ciò che accade e comportarci di conseguenza.

Facebook utilizza un algoritmo che decide chi deve vedere cosa.

Questo algoritmo, che è in costante evoluzione, opera le sue scelte sulla base di alcuni fattori determinanti che sono principalmente l’affinità che abbiamo con ogni amico presente nella nostra rete, la quantità di interazioni che abbiamo con lui, quante volte in un certo lasso di tempo interagiamo con lui.

Tradotto in pratica vuol dire che se visitiamo spesso un profilo, mettiamo dei likes, commentiamo i suoi post avremo più probabilità di ricevere le sue notizie nella nostra home page. Un altro elemento che definisce il criterio di ricezione è il contenuto: video, foto e link incidono maggiormente del solo testo.

Se sei un privato queste considerazioni potranno incidere sulle tue considerazioni di utilizzo entro un certo limite, se però sei un’azienda e come azienda sei alla ricerca di efficacia nella tua comunicazione su FB, dovrai tener conto di queste considerazioni nella formazione di contenuti della tua pagina. Cosa vuol dire? Che una tattica produttiva potrebbe essere quella di essere discontinui e alternare quindi messaggi di solo testo a foto e video in modo da incontrare il maggior numero di utenti possibile evitando eccessive ridondanze.

Un premio ai video lunghi

In uno degli ultimi aggiornamenti, Facebook ha comunicato di aver introdotto nel proprio algoritmo un “premio” ai video più lunghi. Perché? Sicuramente in quanto è interesse della rete fare in modo di avere utenti che rimangono connessi più a lungo e poi, molto probabilmente, perché nella vision del managment del social, il video lungo di intrattenimento rappresenta uno stimolo alla creazione di un modello che vede il network sempre più in competizione con le piattaforme video.

Un vantaggio ai post più letti sul momento

Più interazioni immediate, più presenza nel newsfeed! Per superare il problema della circolazione di notizie datate e superate e combattere la velocità sul campo di Twitter che in questo resta leader assoluto, FB ha deciso di mettere in evidenza le informazioni che hanno più successo sul momento. Attenzione però: se la tua pagina riceve troppi likes troppo frequentemente, potresti essere penalizzato e assimilato a uno dei siti di fake news presenti in rete con le conseguenze negative del caso.

Copertura organica in crescita per le pagine “virtuose”

Potrà piacere o no, la policy di FB ha messo il naso nei contenuti e ha operato delle scelte personali (e per alcuni certamente discutibili). Dopo l’analisi di migliaia di pagine web collegate a FB dai contenuti di scarso valore o addirittura disturbanti o ingannevoli, la società ha deciso di dare un vantaggio di copertura organica alle pagine che saranno più in linea con le nuove regole di policy aziendale.

Come ha spiegato Antoine Bordes, della sede parigina di FB, https://www.wired.it/ai-intelligenza-artificiale/storie/2017/05/26/algoritmo-facebook-spiegato-wired-next-fest/ l’algoritmo di Facebook evolve in continuazione e oggi il focus della ricerca è concentrato sull’apprendimento del linguaggio e sul sistema di riconoscimento delle immagini e delle voci.

Imparare a dosare i like e usare gli strumenti di FB avanzati

A questo punto è facile concludere che ogni nostro gesto su FB crea una qualche reazione che si rivolgerà su di te. Ad esempio, dare “Mi piace” di compiacimento potrà peggiorare il tuo newsfeed, idem faranno i likes agli annunci sponsorizzati non graditi che possono essere, per contro, nascosti o bloccati.

Se vogliamo migliorare la qualità della nostra permanenza su FB possiamo usare gli strumneti che il social ci mette a disposizione quali ad esempio: Nascondi post che permette di mostrare meno post come quello che si sta visualizzando, Non seguire più che permette di non vedere i post, ma rimanere amici, Segnala questo post da usare nei casi più critici per evidenziare a FB dei messaggi disturbanti o ingannevoli, Nascondi tutto da… che ti consente di non vedere più i post del soggetto che hai identificato oppure Attiva le notifiche per questo post da usare quando vuoi avere evidenza certa dell’attività di un account che ti sta particolarmente a cuore.

Più qualità agli utenti, più soldi dai Clienti.

Facebook non fa sconti. Le ultime indicazioni sono chiare: più qualità agli utenti, più soldi dai Clienti. Tradotto vuol dire che l’attenzione dedicata al miglioramento del flusso di informazioni che ogni utente potrà ottenere sulla base dei contenuti postati dai propri amici, si confronterà con il maggior costo che le aziende dovranno sostenere per ottenere una copertura a pagamento (segmentata e personalizzabile a piacere) da sommare a quella organica, sufficiente a coprire le sole necessità minime di visibilità. Un’evoluzione naturale che, al momento può contare su costi ragionevolmente competitivi, ma che sta delineando nei budget annuali, importi fissi verso il social di Zuckerberg sempre più cospicui.

E’ l’ennesima vittoria della strategia adottata dallo staff di Facebook che inaugura una nuova stagione della pianifcazione e acquisto spazi, oramai strettamente connessa e collegata a stretto filo con la generazione dei contenuti.