Trigger marketing. Quando il tuo comportamento genera l’azione.
Ti fermi davanti a uno scaffale e ti viene inviata sul telefono un’offerta, leggi una pagina web e ti viene suggerito di iscriverti alla newsletter che tratta il tema che ti interessa, apri la mail e ti viene ricordato che la tua cartuccia di ricarica per la filtrazione dell’acqua del frigorifero sta per esaurirsi: non è il “grande occhio” che ti spia, ma semplicemente il trigger marketing che sta facendo il suo lavoro.
Trigger come comando.
Il mondo è pieno di trigger, ovvero di comandi (regole) che vengono impartiti in modo automatico al verificarsi di una certa condizione che può essere un evento di accesso, di avvio, di tempo, di inattività, ecc.
Il trigger può scattare anche in caso di emozioni particolari e in presenza di seduzione o attrazione, persuasione o indottrinamento e trigger sono presenti nel mondo della musica e della fotografia, dell’informatica a molti livelli e delle armi. Il vanity trigger, per esempio, molto usato da Facebook e LinkedIn, punta dritto all’utente e cerca di renderlo unico con messaggi di auguri per il compleanno, per il raggiungimento di un certo numero di amici o followers, per un certo numero di anni di permanenza su una piattaforma, per un nuovo lavoro iniziato, ecc.
Una comunicazione sempre più personalizzata.
Il tempo della comunicazione generalizzata, fatta di ampia dispersione di contatti e investimenti, si avvia alla fine. Il trigger marketing profila, analizza e restituisce azioni, messaggi, contenuti in linea con le nostre aspettative e permette una ricerca fluida delle informazioni mai vista prima.
Prendiamo l’esempio Netflix. Per gli utenti del network è molto comodo sapere che la piattaforma tiene conto di tutto ciò che è stato visto in precedenza come film, episodi di serie tv, dei suggerimenti per film da vedere che sono pertinenti con i nostri gusti, ecc.
E’ altrettanto efficace ricevere una mail che segnala per tempo la scadenza di un servizio acquistato, l’emissione di una bolletta o fattura, la disponibilità di un prodotto che non era a magazzino in precedenza: è tutto trigger marketing.
Azioni di Win-back e Cross-Selling sono trigger marketing?
Quando ti trovi a gestire un sito di E-commerce e rilevi che un utente non è più tornato a visitare il negozio on-line da tempo e non ha più fatto acquisti, un’azione di win-back può essere efficace: tradotto in pratica si tratterà di creare un automatismo (trigger) che, al verificarsi di questa condizione (xy giorni di assenza di contatto e/o di acquisto) invii una mail con un codice promozionale per un’offerta a tempo. Allo stesso modo, se un utente sta concludendo un acquisto on-line, potrà essere molto efficace suggerirgli una serie di accessori da aggiungere al carrello o un prodotto appena superiore da valutare, realizzando così un’operazione proficua e automatica di cross-selling.
La triste storia dei carrelli abbandonati.
Chi si occupa di E-commerce sa quanto sia frustrante vedere, a fine mese, i dati in termini di quantità e qualità dei carrelli abbandonati. Possibili vendite sfumate per motivi vari: scarsa chiarezza del processo di acquisto, schede prodotto non esaustive, assenza di chat on line di assistenza, poca autorevolezza del sito, navigazione complessa, troppo tempo richiesto per portare a termine l’acquisto, ecc. Il trigger marketing permette di recuperare parte di questi carrelli abbandonati con azioni automatiche che invitano l’utente a fornire informazioni sul mancato acquisto, gli ricordano la presenza di un carrello abbandonato, segnalano eventuali offerte nel frattempo sopraggiunte che rendono l’acquisto abbandonato più appetibile.
In breve, i vantaggi del trigger marketing.
- Il TM incontra l’attenzione dell’utente e lo rende partecipe ottimizzando il suo tempo disponibile.
- Il TM sfrutta le automazioni e permette una comunicazione personalizzata su grandi numeri, con il solo costo della progettazione/programmazione inziale.
- Il TM permette di stabilire relazioni stabili con i Clienti e aumenta l’affidabilità di marca.
- Il TM è efficace e applicabile a una lunga serie di comportamenti/azioni dell’utente.
- Il TM non è invasivo e, se ben gestito, viene percepito positivamente come servizio reso al Cliente.
Per saperne di più sul Trigger Marketing:
https://www.econsultancy.com/blog/62955-25-powerful-triggers-for-laser-guided-marketing-campaigns
https://www.cyberclick.es/numericalblogen/what-is-trigger-marketing-and-when-can-we-apply-it
https://martech.zone/triggered-email-campaigns/